Valerio è tendenzialmente un “buono”: subisce gli eventi e le persone che gli parlano addosso, si rifugia nei suoi libri, nei suoi silenzi, nel “non detto” e nelle poche parole pronunciate a bassa voce, timido e impacciato, tende a nascondersi, vive la vita a testa bassa con l’ultimo sogno di fuggire, ma allo stesso tempo rimane impantanato sul divano perché il mondo esterno non ha bisogno di lui. L’ultimo giorno del toro è una commedia sulla paura di affrontare la vita a viso aperto, sull’incomunicabilità, sui silenzi ingoiati dalle troppe parole di un’epoca forse troppo piena di significanti senza significato, sulla ricerca di un luogo ove rifugiarsi e sul bisogno di sottrarsi a una realtà che non premia le aspettative.Leggi di piùLeggi di meno
Valerio è tendenzialmente un “buono”: subisce gli eventi e le persone che gli parlano addosso, si rifugia nei suoi libri, nei suoi silenzi, nel “non detto” e nelle poche parole pronunciate a bassa voce, timido e impacciato, tende a nascondersi, vive la vita a testa bassa con l’ultimo sogno di fuggire, ma allo stesso tempo rimane impantanato sul divano perché il mondo esterno non ha bisogno di lui. L’ultimo giorno del toro è una commedia sulla paura di affrontare la vita a viso aperto, sull’incomunicabilità, sui silenzi ingoiati dalle troppe parole di un’epoca forse troppo piena di significanti senza significato, sulla ricerca di un luogo ove rifugiarsi e sul bisogno di sottrarsi a una realtà che non premia le aspettative.